La soia fa male in menopausa?
Una giusta alimentazione nel periodo della menopausa può fare la differenza per combattere i sintomi più comuni e diffusi. Abbiamo già visto quali sono gli alimenti da preferire e quali da evitare, quelli ricchi di fitoestrogeni da portare in tavola e alcune ricette light perfette per mantenersi in forma in menopausa. Non rimane che scoprire se la soia fa male o bene durante la menopausa.
Cos’è la soia? La soia è un legume che contiene proteine (circa il 35%) e aminoacidi, fibre carboidrati e grassi. Oltre questi elementi di base, il vegetale contiene anche sali minerali, calcio, fosforo e potassio. 100 grammi di fagioli di soia crudi contengono circa 445 calorie.
La tradizione lega l’origine, la coltivazione e il consumo della soia al mondo asiatico, dove effettivamente viene consumata in grandi quantità e in varie forme. Proprio per questo motivo gli studi sulla relazione della soia con i disturbi più comuni della menopausa si sono moltiplicati: le donne asiatiche manifestano un’incidenza minore di problemi legati al climaterio.
La soia è ricca di sostanze nutritive e il suo consumo, sebbene in quantità moderate e controllate, sembrerebbe avere particolari benefici per la salute: abbassamento dei livelli di glucosio nel sangue, miglioramento della salute del cuore, riduzione dei sintomi della menopausa. [1]
I semi di soia sono particolarmente ricchi di isoflavoni, fitonutrienti che fanno parte della categoria dei fitoestrogeni, svolgono un’azione antiossidante e sono in grado di attaccarsi e attivare i recettori degli estrogeni nel corpo. Sembrerebbe che proprio grazie agli isoflavoni e, in particolare alla genisteina, che la soia assuma le sue proprietà benefiche per la salute. [1]
La soia fa bene o male in menopausa?
- Riduzione del colesterolo: secondo alcuni studi le diete ricche di cibi a base di soia possono aiutare nella riduzione del colesterolo “cattivo” (LDL) e nell’aumentare quello “buono” (HDL) [1];
- Protezione della salute del cuore: consumare la giusta quantità di legumi in tavola- compresa la soia- può contribuire a ridurre il rischio di malattie cardiache. In particolare, sembrerebbe che gli isoflavoni di soia possano aiutare a ridurre l’infiammazione nei vasi sanguigni e migliorare la loro elasticità, due fattori che si ritiene proteggano dalle malattie cardiache [1];
- Riduzione dei livelli di glucosio nel sangue: l’assunzione di isoflavoni di soia può aiutare anche nella riduzione dei livelli sierici di zucchero e di insulina nelle donne in menopausa [1];
- Aiuta a combattere i sintomi della menopausa, in particolare quelli vasomotori come le vampate di calore [1].
Lo studio ha concluso che il consumo di alimenti derivati dalla soia e di isoflavoni, anche alla concentrazione più bassa (75,2-115,9 g/giorno), riduceva l’incidenza delle vampate di calore. È stato inoltre riportato che il tasso di risposta era ulteriormente migliore nelle donne che assumevano un quantitativo maggiore di soia [1].
Fonti
[1] Thangavel P et al. Genistein as Potential Therapeutic Candidate for Menopausal Symptoms and Other Related Diseases. Molecules. 2019;24(21):3892.
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