Premenopausa: sintomi, quanto dura, età e test

Cos’è la premenopausa, quanto dura e come faccio a riconoscerla? Con il termine premenopausa, in verità, si fa riferimento a un periodo molto ampio che inizia con la pubertà e termina con l’arrivo dei primi sintomi della menopausa.

Quello della premenopausa è un periodo in cui la donna è fertile, ma spesso è confuso e scambiato con la perimenopausa, ossia la fase che anticipa l’arrivo effettivo della menopausa.

quanto dura la premenopausa

Cos’è la premenopausa e quanto dura?

La premenopausa, come anticipato, è un termine che impropriamente viene utilizzato per indicare la fase che precede la menopausa. La cessazione dell’età fertile comporta un’alterazione livelli ormonali e di conseguenza una serie di reazioni fisiche e psicologiche, insomma i primi sintomi della menopausa.
Inizia una fase di vita nuova, che prende il nome di “perimenopausa” e che si concluderà solo con l’arrivo effettivo della menopausa. La perimenopausa ha una durata variabile, ma nella maggior parte dei casi si tratta di una finestra di tempo di 5-10 anni. In particolare, la durata della perimenopausa può variare in base a fattori genetici oppure allo stile di vita. Incide per esempio sulla durata della perimenopausa l’abitudine al fumo. In genere le donne si affacciano alla perimenopausa tra i 40 e i 45 anni.
La perimenopausa termina con l’arrivo della menopausa: ossia quando trascorrono 12 mesi dall’ultima mestruazione.

Quali sono i sintomi della perimenopausa?

I sintomi iniziali della perimenopausa sono essenzialmente connessi all’irregolarità dei cicli mestruali, cioè:

  • oligomenorrea, ossia cicli molto lunghi con durata superiore ai 40 giorni;
  • amenorrea, ovvero assenza di mestruazioni, a cui segue un ritorno dei cicli mestruali;
  • polimenorrea, cicli mestruali ravvicinati e cioè con durata inferiore ai 25 giorni;
  • metrorragia, cioè mestruazioni abbondanti o molto scarse;
  • ciclo della durata inferiore a 2 giorni o maggiore di 7 giorni;
  • perdite di sangue dopo il ciclo e quindi tra i cicli.

A questi si possono aggiungere altri sintomi come gli sbalzi umorali, le vampate oppure ancora la stanchezza e la mancanza di energie.

Come alleviare i sintomi della perimenopausa?

Innanzitutto, occorre identificare quali siano i sintomi più invalidanti e capire con il proprio medico come gestirli.

Tra i primi approcci da attuare ci sono condurre una vita sana e seguire un’alimentazione controllata.

Sono consigliati, inoltre, cibi ricchi di estrogeni naturali come:

  • cereali, in particolar modo integrali (riso, orzo, avena e farro);
  • frutta e verdura (mele, patate, zucca, carote, cetrioli);
  • tofu (molto presente nelle diete vegetariane e vegane);
  • legumi (fagioli, piselli, lenticchie, fave, ceci).

Inoltre, è possibile contrastare l’aumento di peso con l’attività sportiva. Non occorre che sia particolarmente intensa, ma che sia costante. Sono raccomandate lunghe camminate, yoga, pilates e altre discipline ad impatto non eccessivo.

Per i disturbi genitourinari, è preferibile invece adottare uno stile di vita di supporto: utilizzare detergenti delicati, con pH neutro (6-8) e sostanze lenitive; avere un’accurata igiene intima e indossare biancheria in fibra naturale (piuttosto che sintetica).

Esiste un test per la perimenopausa?

Come faccio a capire che è iniziata la menopausa? Esiste un test per la perimenopausa? No, al momento non esiste un test oppure un esame dedicato alla menopausa. Però se iniziano a manifestarsi i primi sintomi della menopausa puoi parlare con il tuo medico per farti prescrivere degli esami specifici per indagare la concentrazione di ormoni, estrogeni e progesterone. Il livello degli ormoni è il primo indicatore dell’arrivo della menopausa. 

Si tratta, quindi, di normali analisi del sangue che permettano di controllare i livelli di FSH (ormone follicolo-stimolante) e di estrogeni

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