La menopausa, una guida completa per affrontarla al meglio

Guida completa capire e conoscere la menopausa

Menopausa, guida completa: cos'è, età, ormoni e terapie

Nella vita di una donna ci sono diverse fasi fisiologiche, tra cui: l’arrivo del primo ciclo, il menarca, che segna l’inizio del periodo fertile e poi, a distanza di anni, l’arrivo della menopausa che segna la fine del periodo fertile. Con l’arrivo della menopausa sono tantissimi i cambiamenti nell’organismo e non sempre questo percorso è facile a livello fisico e psicologico.

Ecco una guida completa per imparare a conoscere la menopausa e affrontarla al meglio. 

Cos’è la menopausa

La menopausa è un periodo fisiologico che coincide con la cessazione del periodo fertile e con un’assenza del ciclo mestruale di almeno 12 mesi consecutivi. Con l’invecchiamento della popolazione, si stima che entro il 2030 saranno circa 1,2 miliardi le donne in menopausa in tutto il mondo.

Come cambia il corpo della donna nel corso del tempo e con la menopausa? Alla nascita, le ovaie umane contengono approssimativamente 1 000 000 di follicoli primordiali. 

Questo numero si riduce ulteriormente a circa 100. 000 per ovaio entro il momento del menarca, ossia con la prima mestruazione [1]. La transizione menopausale è il passaggio dalla normale vita riproduttiva all’ultima mestruazione e può durare fino a 10-15 anni [1].

Nella fase di transizione perimenopausale, rimangono solo circa 100-1000 follicoli in ciascun ovaio e l’esaurimento del pool di follicoli è accompagnato da livelli permanentemente elevati di gonadotropine ipofisarie e dalla progressiva riduzione dell’ormone antimulleriano (AMH) che conferma la senescenza ovarica [1].

I cambiamenti ipoestrogenici che avvengono durante la perimenopausa (transizione menopausale) sono il risultato delle interazioni tra l’asse ipotalamo-ipofisario e l’asse endocrino riproduttivo, segnando questo declino irreversibile della reattività ovarica [1]. 

Fattori dietetici e disturbi correlati alla dieta possono estendere la vita delle ovaie ritardando l’atresia follicolare o mantenendo i livelli di ormoni sessuali coinvolti nei meccanismi di feedback del ciclo mestruale [1]. 

Infine, disturbi metabolici come il diabete potrebbero accelerare l’invecchiamento riproduttivo causando l’insufficienza ovarica prematura [1].

A quale età si va in menopausa?

La menopausa fisiologica si manifesta tra i 45 e i 55 anni. Una menopausa prematura è quella che si verifica prima dei 40 anni, una menopausa precoce tra i 40 e i 45 anni e una menopausa tardiva è quella che avviene dopo i 55 anni [1].

La menopausa tardiva avviene dopo i 55 anni ed è legata a una predisposizione genetica, ma anche allo stile di vita e a fattori ambientali. Infatti, è più frequente nelle donne in sovrappeso o con un indice di massa corporea superiore a 30, ma anche in quelle che hanno mestruazioni abbondanti e dolorose. Le donne esposte a condizioni di iperestrogenismo dovuto per esempio a squilibri ormonali, fibromi uterini, ma anche molteplici gravidanze tendono a entrare più tardi in menopausa.

Una menopausa tardiva è il segnale che la donna continua a produrre estrogeni, nonostante il ciclo irregolare o completamente assente anche per un periodo piuttosto lungo.

Cos’è il climaterio?

Il termine “climaterio” viene spesso usato confusamente come sinonimo di menopausa, ma non sono esattamente la stessa cosa. Il climaterio, infatti, è un periodo fisiologico della vita della donna che precede la menopausa. In questa fase di transizione, si possono manifestare diversi sintomi fisici e psicologici legati al progressivo calo del livello ormonale e all’involuzione dell’attività funzionale delle ovaie.

Il climaterio inizia, indicativamente, intorno ai 40-50 anni e ha una durata variabile di circa 7 o 10 anni. In questa fase le donne possono avere quella che si definisce sindrome climaterica, ossia la manifestazione di una serie di sintomi – simili a quelli della menopausa – come vampate di calore, insonnia, irritabilità e secchezza vaginale.

Ormoni in menopausa

Gli ormoni femminili ricoprono un ruolo fondamentale per tutto il corso della vita di una donna. Con l’arrivo della menopausa, questi si rendono protagonisti di molti cambiamenti biologici, fisici e psico-sociali.

Il calo della produzione ormonale genera una peculiare sintomatologia, che delinea le condizioni più comuni in menopausa: vampate di calore, insonnia, sudorazione notturna, sbalzi umorali, difficoltà cognitive e progressiva atrofia vaginale.

Tutti sintomi e fastidi che possono comportare disagio nella quotidianità della donna, spesso impreparata ad affrontare il periodo della menopausa.

 

Sintomi e disturbi più comuni

Quali sono i sintomi e i disagi più comuni nelle donne in menopausa e quando iniziano a manifestarsi? I sintomi principali e più comuni durante la menopausa: 

  • Alterazione metabolica, interessa più del 40% delle donne in menopausa [2];
  • Vampate di calore: sintomo classico della menopausa che interessa moltissime donne e dura in media un paio di anni; ma nel 25% dei casi può persistere anche per più di 5 anni. A questo sintomo si collega anche la sudorazione notturna;
  • Facilità all’affaticamento: è un sintomo altamente soggettivo e dunque variabile, che dipende anche da aspetti comportamentali o da fattori sociali e ambientali;
  • Insonnia, interessa circa il 38% delle donne e dipende dalle alterazioni ormonali e dalle vampate di calore notturne;
  • Modificazioni del tono dell’umore possono già essere presenti con accentuazione talvolta della sindrome premestruale, cambiamenti di umore si osservano già nel 10% delle donne in perimenopausa. I disturbi psicologici riportati più spesso dalle donne in perimenopausa come l’irritabilità, il senso di affaticamento, non sono direttamente correlati con la caduta del livello ormonale. Anche la mancanza di sonno indotta dalle vampate di calore e dalle sudorazioni notturne può essere causa di stanchezza, irritabilità e tristezza [3];
  • Dispareunia (o dolore durante i rapporti sessuali): questo disturbo è legato all’atrofia vaginale, ovvero alla secchezza e al minore trofismo dei tessuti;
  • Disturbi urinari: dipendono dall’alterazione dei tessuti connettivi che costituiscono vescica, uretra e tutte le altre strutture anatomiche deputate all’eliminazione dell’urina.
 

Terapie e rimedi per la menopausa: myo-insitolo, isoflavoni di soia e polifenoli del cacao

L’inositolo è una molecola naturale prodotta dall’organismo e assimilabile nella dieta alimentare. È abbondante nelle verdure (fagiolini, piselli, asparagi e carote) e nella frutta (pere, ciliegie, mele e pomodori). Studi scientifici hanno dimostrato l’efficacia del myo-inositolo per la prevenzione e il trattamento della sindrome metabolica. Con il termine “sindrome metabolica” si descrive un insieme di fattori di rischio legati all’insorgenza di patologie cardiovascolari e diabete. La diagnosi avviene in presenza dei seguenti requisiti: 

     insulino-resistenza (livelli di glicemia a digiuno >100 mg/dl);

     obesità (BMI>30);

     trigliceridi alti (> 250 mg/dl);

     colesterolo HDL basso (meno di 50 mg/dl nella donna);

     ipertensione arteriosa (>140 la sistolica o >90 la diastolica).

Il myo-inositolo per combattere i sintomi metabolici della menopausa

Il myo-inositolo si comporta come secondo messaggero dell’insulina. La sua azione è quella di smaltire il glucosio in eccesso nel circolo venoso, favorendone l’ingresso nella cellula.

Considerato che nelle donne in menopausa aumenta il rischio di sindrome metabolica, il myo-inositolo risulta un alleato chiave nel ripristinare i normali livelli di glicemia e di insulina ed evitare gli effetti a lungo termine di tale condizione.

In uno studio condotto su donne in post-menopausa con sindrome metabolica, l’integrazione con myo-inositolo per sei mesi ha permesso una riduzione significativa dei parametri glucidici e lipidici (glucosio, insulina, colesterolo TOT, colesterolo HDL, trigliceridi e HOMA index).

Come anticipato, la donna che si avvia alla menopausa e conclude il ciclo di fertilità produce sempre meno estrogeni e questa riduzione comporta numerosi cambiamenti e concorre a definire la sintomatologia tipica del periodo climaterico (vampate di calore, sudorazioni diurne e notturne, ecc.)

In questo caso è possibile integrare alcune sostanze naturali con azione estrogeno simile, i “fitoestrogeni”. Nonostante questi risultino molto meno potenti degli estrogeni prodotti fisiologicamente dal corpo umano, riescono a esercitare numerosi benefici, occupandosi sia dei sintomi a breve e medio termine che della prevenzione di patologie a lungo termine.

Isoflavoni di soia: proprietà e benefici in menopausa

Tra i fitoestrogeni, gli isoflavoni e i lignani sono comunemente usati per alleviare i sintomi della menopausa, poiché sono abbondanti in frutta, verdura, legumi e soia [4]. Uno studio sul consumo di soia in vari paesi ha rivelato che il consumo medio giornaliero di soia è nove volte superiore nei paesi asiatici rispetto a quelli nordamericani ed europei, con il risultato di un’aspettativa di vita mediamente più elevata [4]. 

La genisteina rappresenta circa il 70% degli isoflavoni totali presenti nella soia e si è dimostrata utile nel management dei sintomi e nella protezione dal rischio di sviluppare patologie connesse alla riduzione estrogenica.

Studi scientifici hanno valutato infatti l’efficacia della genisteina nel ridurre l’incidenza delle malattie cardiovascolari e nel prevenire l’osteoporosi.

Ulteriori evidenze associano questa molecola a proprietà antiossidanti e al miglioramento trofico e cutaneo.

A cosa servono i polifenoli del cacao?

I polifenoli sono antiossidanti naturali contenuti in elevate quantità nella fava del cacao. Risultano fondamentali per eliminare i radicali liberi prodotti in risposta a forti stress ossidativi e per la salute cardiovascolare.

Gli estrogeni prodotti dalle donne in età fertile proteggono dal rischio di sviluppare malattie come: infarto acuto del miocardio, angina pectoris, ictus ischemico ed emorragico, che rappresentano le principali cause di mortalità in Italia. 

Quando la protezione ormonale fisiologica viene meno, per la mancata produzione di estrogeni in menopausa, le donne risultano fortemente esposte a tali patologie (CVD). In questa particolare fase di vita, si stima che la frequenza e la gravità delle CVD nelle donne sia del 48% in più rispetto ai coetanei uomini.

Si conoscono molti fattori predisponenti le CVD, alcuni non modificabili (es. familiarità, genetica), altri contrastabili con opportune e specifiche terapie, ad esempio l’ipertensione. Questa condizione è caratterizzata dall’elevata pressione del sangue nelle arterie e dalla minore resistenza delle pareti arteriose al flusso.

Ridurre la media della pressione arteriosa nella popolazione permette di ridurre il rischio di sviluppare l’ictus, l’infarto del miocardio e altre patologie coronariche, lo scompenso cardiaco, la fibrillazione atriale, le patologie legate all’invecchiamento (demenza e disabilità) e di morire per cause cardiovascolari.

I polifenoli del cacao, come riconosciuto già nel 2012 dall’Autorità europea preposta alla sicurezza degli alimenti (EFSA: European Food Safety Authority) “aiutano a mantenere l’elasticità dei vasi sanguigni, la quale contribuisce a un normale flusso sanguigno”.

Contrastare la rigidità arteriosa migliorando la vasodilatazione è quindi fondamentale per il benessere cardiovascolare e la prevenzione delle patologie correlate.

Fonti

[1] Dunneram Y et al. Diet, menopause and the risk of ovarian, endometrial and breast cancer. Proc Nutr Soc. 2019;78(3):438-448;
[2] Heidari R et al. Metabolic syndrome in menopausal transition: Isahan Healthy Program, a population based study. Diabetol Metab Syndr.2010 Oct 5;2:59;
[3] Linee guida AOGOI;
[4] Thangavel P, Puga-Olguín A, Rodríguez-Landa JF, Zepeda RC. Genistein as Potential Therapeutic Candidate for Menopausal Symptoms and Other Related Diseases. Molecules. 2019;24(21):3892. 

 

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