Terapie e rimedi

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terapie e rimedi in menopausa

L’importanza dell’integrazione in menopausa

Perché considerare i benefici dell’integrazione? E perché proprio in menopausa?

Sono noti i disturbi che accompagnano i delicati anni della menopausa e che conseguono l’interruzione di produzione estrogenica fisiologica. Il termine dell’età fertile, infatti, si palesa gradualmente con la diminuzione di ormoni circolanti e i cambiamenti che occorrono nel corpo e nella mente. Per modularli, esistono diverse opzioni terapeutiche. Molte di queste sono farmacologiche e rispondono ad esigenze specifiche. Altre sono naturali, come l’integrazione, e non comportano effetti collaterali nel lungo periodo.

Gli integratori alimentari sono descritti dalla DIRETTIVA 2002/46/CE, riportata anche dal Ministero della Salute, come: “prodotti alimentari destinati ad integrare la comune dieta e che costituiscono una fonte concentrata di sostanze nutritive, quali le vitamine e i minerali, o di altre sostanze aventi un effetto nutritivo o fisiologico, in particolare, ma non in via esclusiva, aminoacidi, acidi grassi essenziali, fibre ed estratti di origine vegetale”. Sono controllati a livello comunitario dall’EFSA (Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare) e a livello nazionale dal Ministero della Salute.

Sarà lo specialista a valutare la migliore soluzione per la paziente, nell’ottica di migliorarne la qualità di vita.

Per approfondire leggi TOS: Pro e contro delle Terapia Ormonale Sostitutiva

Il myo-inositolo, l’alleato in menopausa

L’inositolo è una molecola naturale prodotta dall’organismo e assimilabile dalla dieta alimentare. È abbondante nelle verdure (fagiolini, piselli, asparagi e carote) e nella frutta (pere, ciliegie, mele e pomodori). Studi scientifici hanno dimostrato l’efficacia del myo-inositolo per la prevenzione e il trattamento della sindrome metabolica. Con il termine “sindrome metabolica” si descrive un insieme di fattori di rischio legati all’insorgenza di patologie cardiovascolari e diabete. La diagnosi avviene in presenza dei seguenti requisiti:

  • insulino-resistenza (livelli di glicemia a digiuno >100 mg/dl);
  • obesità (BMI>30);
  • trigliceridi alti (> 250 mg/dl);
  • colesterolo HDL basso (meno di 50 mg/dl nella donna);
  • ipertensione arteriosa (>140 la sistolica o >90 la diastolica).

Il myo-inositolo si comporta come secondo messaggero dell’insulina. La sua azione è quella di smaltire il glucosio in eccesso nel circolo venoso, favorendone l’ingresso nella cellula.

Considerato che nelle donne in menopausa aumenta il rischio di sindrome metabolica, il myo-inositolo risulta un alleato chiave nel ripristinare i normali livelli di glicemia e di insulina ed evitare gli effetti a lungo termine di tale condizione.

In uno studio condotto su donne in post-menopausa con sindrome metabolica, l’integrazione con myo-inositolo per sei mesi ha permesso una riduzione significativa dei parametri glucidici e lipidici (glucosio, insulina, colesterolo TOT, colesterolo HDL, trigliceridi e HOMA index).

Isoflavoni di soia, quali sono i benefici?

La donna che si avvia alla menopausa e conclude il ciclo di fertilità produce sempre meno estrogeni. Questa carenza comporta numerosi cambiamenti e concorre a definire la sintomatologia tipica del periodo climaterico (vampate di calore, sudorazioni diurne e notturne, ecc.)

In questo caso è possibile integrare alcune sostanze naturali con azione estrogeno simile, i “fitoestrogeni”. Nonostante questi risultino molto meno potenti degli estrogeni prodotti fisiologicamente dal corpo umano, riescono ad esercitare numerosi benefici, occupandosi sia dei sintomi a breve e medio termine che della prevenzione di patologie a lungo termine. La comunità scientifica ha iniziato a interessarsi di queste molecole dopo la pubblicazione di studi internazionali che hanno individuato nelle donne asiatiche la presenza nettamente inferiore della sintomatologia menopausale. Si intuì che tale manifestazione fosse correlata all’alimentazione delle donne, ricca di soia, e che dunque quest’ultima avesse delle interessanti proprietà.

La famiglia dei fitoestrogeni è composta da:

  • Lignani: sono abbondanti nei semi di lino e di sesamo, luppolo, frutta e verdura, cereali
  • Cumestani: ne sono ricchi i fagioli, i germogli, i chiodi di garofano, i semi di girasole, il trifoglio rosso e i germogli di soia.
  • Isoflavoni: si trovano invece nella soia e derivati, altri legumi, trifoglio e cereali integrali.
 

La genisteina rappresenta circa il 70% degli isoflavoni totali presenti nella soia e si è dimostrata utile nel management dei sintomi e nella protezione dal rischio di sviluppare patologie connesse alla riduzione estrogenica. Studi scientifici hanno valutato infatti l’efficacia della genisteina nel ridurre l’incidenza delle malattie cardiovascolari e nel prevenire l’osteoporosi. Ulteriori evidenze associano questa molecola a proprietà antiossidanti e al miglioramento trofico e cutaneo.

Per approfondire leggi Estrogeni naturali e fitoestrogeni in menopausa

A cosa servono i polifenoli del cacao?

I polifenoli sono antiossidanti naturali contenuti in elevate quantità nella fava del cacao. Risultano fondamentali per eliminare i radicali liberi prodotti in risposta a forti stress ossidativi e per la salute cardiovascolare.

Gli estrogeni prodotti dalle donne in età fertile proteggono dal rischio di sviluppare malattie come: infarto acuto del miocardio, angina pectoris, ictus ischemico ed emorragico, che rappresentano le principali cause di mortalità in Italia. Quando la protezione ormonale fisiologica viene meno, per la mancata produzione di estrogeni in menopausa, le donne risultano fortemente esposte a tali patologie (CVD). In questa particolare fase di vita, si stima che la frequenza e la gravità delle CVD nelle donne sia del 48% in più rispetto ai coetanei uomini.

Si conoscono molti fattori predisponenti le CVD, alcuni non modificabili (es. familiarità, genetica), altri contrastabili con opportune e specifiche terapie, ad esempio l’ipertensione. Questa condizione è caratterizzata dall’elevata pressione del sangue nelle arterie e dalla minore resistenza delle pareti arteriose al flusso.

Ridurre la media della pressione arteriosa nella popolazione permette di ridurre il rischio di sviluppare l’ictus, l’infarto del miocardio e altre patologie coronariche, lo scompenso cardiaco, la fibrillazione atriale, le patologie legate all’invecchiamento (demenza e disabilità) e di morire per cause cardiovascolari.

I polifenoli del cacao, come riconosciuto già nel 2012 dall’Autorità europea preposta alla sicurezza degli alimenti (EFSA: European Food Safety Authority) “aiutano a mantenere l’elasticità dei vasi sanguigni, la quale contribuisce a un normale flusso sanguigno”. Contrastare la rigidità arteriosa migliorando la vasodilatazione è quindi fondamentale per il benessere cardiovascolare e la prevenzione delle patologie correlate.

Menopausa e attività fisica: quali sport scegliere

Durante la menopausa, il calo degli estrogeni fisiologicamente prodotti dal corpo, comporta diversi squilibri. Oltre i disturbi cardiovascolari, la donna è più incline ad aumentare di peso e sviluppare alterazioni metaboliche. È quindi molto importante associare la pratica di uno sport ad una dieta sana ed equilibrata.

L’attività fisica contribuisce a contrastare sovrappeso e obesità, migliorare i sintomi della menopausa e in generale lo stato di salute. Intervenendo sulla funzione digestiva e sulla regolazione del ritmo intestinale, lo sport risulta un fattore determinante per il dispendio energetico ai fini del controllo del peso corporeo.

I suoi benefici non si limitano alla sfera fisica: praticare attività con costanza sortisce effetti positivi anche sulla salute mentale, contribuendo al mantenimento delle funzioni cognitive e riducendo il rischio di depressione. Inoltre, molte attività sportive sono organizzate in gruppi e, permettendo la socialità e l’interazione, risultano utili a modulare gli stati di ansia e a contrastare l’insonnia tipica del periodo menopausale.

Per approfondire leggi Come gestire l’insonnia in menopausa

In questi anni, l’attività più consigliata è quella aerobica a basso impatto, come le lunghe camminate a passo svelto, il fitness in piscina (come l’acqua gym) o il ciclismo. Yoga e pilates, invece, sono scelti dalle donne che desiderano abbinare ai benefici della singola disciplina, anche il benessere della mente. Sono indicati come ottimali 2-3 allenamenti a settimana, ciascuno da almeno mezz’ora. L’intensità non deve essere eccessiva e deve rispecchiare necessità, abitudini e preferenze della donna. 

Per approfondire leggi Quali sport praticare in menopausa 

Pilates e yoga per il benessere in menopausa

La menopausa non è riducibile ad una somma di sintomi e fattori di rischio di patologie complesse. È una fase delicata nella vita di una donna, dove occorre riscoprire il proprio corpo con la maggiore serenità possibile. Lo sport può apportare grandi benefici, migliorando il tono dell’umore e la forza fisica.

Il pilates aumenta flessibilità e forza muscolare, riducendo il rischio di possibili fratture. Le tecniche di respirazione e rilassamento possono contribuire a combattere l’insonnia e l’agitazione. I diversi esercizi migliorano la postura scorretta, riducendo gli eventuali dolori alla schiena. Se praticato con costanza, il pilates permette di lavorare sulla resistenza del pavimento pelvico, prevenendo forme di incontinenza e migliorando la vita sessuale delle donne in menopausa.

Per approfondire leggi Pilates in menopausa, ecco perché fa bene

Similmente al pilates, lo yoga comporta tanti benefici a livello muscolare. Inoltre, permette una migliore conoscenza delle tecniche di respirazione e aiuta il senso di equilibrio. In alcuni casi, può alleviare i dolori che derivano da osteoporosi e artrite e rallentare il processo di incurvamento della schiena.

A livello psicologico, contrasta i sintomi depressivi favorendo la serenità e la calma. Accompagna la donna nel percorso di accettazione di un corpo che cambia, in modo naturale e in salute.

È bene ricordare che rimane fondamentale abbinare lo sport a una dieta sana ed equilibrata per contrastare efficacemente l’insorgenza di patologie nel lungo termine.

Per approfondire leggi Yoga in menopausa, esercizi e benefici

Riabilitazione del pavimento pelvico, quando e perché?

Il trattamento del pavimento pelvico è un tipo di riabilitazione che migliora le problematiche legate alle sfere urologica, proctologica e ginecologica, che possono verificarsi in donne, uomini e bambini.

La riabilitazione risulta utile per sostenere gli organi pelvici e contrastare l’incontinenza, migliorare la vita sessuale e stabilizzare il bacino. L’attività è focalizzata sull’irrobustimento dei muscoli coinvolti: il perineo anteriore, il pubo-rettale, i trasversi e il perineo profondo. Può modulare la sintomatologia dolorosa (pelvica o lombare). Viene consigliata nei casi di rilevata disfunzione a carico del pavimento pelvico, spesso frequente nel post- partum e negli anni della menopausa.

In questi casi, si attua un processo di rieducazione, con l’obiettivo di ripristinare o migliorare le funzioni fisiologiche, tramite rinforzo dei muscoli pelvi-perineali. I trattamenti includono l’insegnamento di tecniche di consapevolezza e conoscenza del proprio corpo, come attivare i muscoli giusti, rilassare i muscoli tesi, controllare gli esercizi e coordinare correttamente i muscoli del pavimento pelvico con il diaframma, gli addominali e gli altri muscoli centrali.

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